MAL DI SCHIENA:

GLI SVILUPPI DELLA SCIENZA E IL RUOLO DELLO SPORT

di Corrado Musso*


Il Dolore Cronico e la “Pain Revolution

Il dolore cronico alla schiena è una condizione debilitante che limita le attività quotidiane e riduce notevolmente la qualità della vita, con importanti risvolti sociosanitari ed economici. L’attività fisica, secondo la letteratura scientifica, ha un effetto positivo sulla plasticità cerebrale, migliorando le capacità cognitive.

Secondo il chirurgo spinale Corrado Musso, la maggior parte dei casi di mal di schiena deriva da uno squilibrio dello stile di vita: cattiva alimentazione, stress, scarsa attività fisica e condizioni mediche come obesità e osteoporosi. Negli ultimi anni, una “pain revolution” ha cambiato l’approccio al trattamento, spostando il focus sul paziente e sul suo percorso verso la cura, in collaborazione con vari specialisti, tra cui neurochirurghi, ortopedici, e psicoterapeuti.

Distinzione del Dolore Acuto e Cronico

Le neuroscienze hanno dimostrato che il dolore cronico non è semplicemente una prosecuzione del dolore acuto, ma una condizione autonoma caratterizzata da una sensibilizzazione periferica e centrale. Questo tipo di dolore, chiamato nociplastico, è associato a cambiamenti nella plasticità cerebrale, influenzando le connessioni neuronali che trasmettono il dolore.

Pain Revolution

La “pain revolution” sottolinea la necessità di formare medici e pazienti per evitare trattamenti sintomatici e ripetitivi della colonna vertebrale. Il dolore cronico può essere il risultato di un sovraccarico allostatico che provoca infiammazione cronica, sia a livello dei tessuti connettivi sia del tessuto cerebrale. Questo stato infiammatorio può dare origine a patologie croniche come quelle cardiovascolari.

Ruolo del Movimento

Una delle chiavi per affrontare il dolore cronico è il movimento. Attività fisica mirata, come esercizi aerobici, respiratori, di forza muscolare e di core stability, è essenziale per combattere il dolore. È importante superare la paura del movimento (kinesifobia), spesso presente in chi soffre di dolore da lungo tempo.

Inoltre, Musso raccomanda di considerare una consulenza psicoterapica, come il trattamento cognitivo con EMDR, per supportare il paziente nella gestione del dolore.

Il movimento e la terapia integrata possono ridurre l’impatto del dolore cronico, migliorando la salute e la qualità della vita.

* Corrado Musso è un chirurgo vertebrale. Riceve ed opera anche alla Casa di Cura Rizzola.